I cerchi concentrici che si propagano tra la terra e l’acqua si contaminano tra di loro, incrociandosi: le balle di paglia a terra e i pali di legno dei pescatori nel lago disegnano lo spazio, rompendo la maglia rigida e regolare dell’architettura solenne dell’ex idroscalo Ivo Monti.
La diffusione dei cerchi è una eco che spinge la cultura oltre il luogo, che muove le cose mettendole in relazione, che invade accogliendo.
Nel rincorrersi degli archi trovano spazio il teatro grande per 200 spettatori, il foyer rurale con l’area del food e i salotti di paglia; l’arco dei farmers market con i prodotti della terra valorizzati dagli chef. Ma l’evocazione formale che ci restituisce il volo di un drone, va anche alle eliche degli idrovolanti che partivano proprio dal sito del teatro, luogo di abbandono per decenni, ma ancora carico di immenso valore, che attende di riaccendere i motori.
È da qui che vogliamo ripartire, dalle aree ai margini, dalle sponde di un lago che guarda il mare e le montagne del Gargano.
E tu, vuoi venire a lanciare un sassolino con noi?