Un sistema di linee verticali scende lungo la piazza seguendo la pendenza del sito e la giacitura stessa del tessuto urbano. Le linee divengono fluide, subiscono mutazioni, si deformano e arrotondano quando incontrano elementi circolari che modificano la pavimentazione.
La texture che la nuova pavimentazione crea rievoca il disegno dell’acqua, carattere identitario del luogo, elemento che avvolge e abbraccia ciò che trova, smussando ogni angolo. I segni circolari diventano quasi punti di sorgente e le panchine reinterpretano i vecchi boccali dei pozzi. Luoghi dello stare, della relazione e dell’incontro.
La nuova pavimentazione invade l’intera area, ricuce il margine con la strada chiusa di Via Tiani ed estende la piazza fino a Via La Piscopia.
Parallelamente, riorganizzando gli stalli del mercato giornaliero, si ribalta l’uso della piazza stessa. L’area restituita alla comunità si libera dai veicoli e accoglie le attività di commercio ambulante, razionalizzando e organizzando il bordo su Via ai Pozzi.
Un nuovo sistema di illuminazione accende le luci sulla piazza, riportando l’area alla scala dello spazio pubblico, liberandola da pali stradali e collegamenti aerei.
Al centro, un elemento evocativo rimarca il concetto dei pozzi: un arco scomposto in tre elementi rilegge in chiave contemporanea il legame del luogo con l’acqua, e restituisce il nome tradizionale alla piazza “Sòpe li pùzzera”.